RISCATTO DI LAUREA

Il riscatto di laurea consente, dopo aver versato un determinato onere, di valorizzare il corso di studi ai fini pensionistici.

COME FUNZIONA
La normativa differisce a seconda che si tratti di periodi che si collocano nel sistema:

  • Retributivo e quindi entro il 31 dicembre 1995.
  • Contributivo e quindi dal 1° gennaio 1996.

Per i periodi da riscattare che si collocano nel sistema di calcolo retributivo della futura pensione, l’onere di riscatto è determinato applicando il cosiddetto metodo di “riserva matematica”. L’onere sarà calcolato in rapporto a fattori variabili quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso e le retribuzioni percepite negli ultimi anni.
Per i periodi da riscattare che invece si collocano nel sistema di calcolo contributivo, il corrispondente onere potrà essere determinato, a scelta dell’interessato:

  • con il calcolo a percentuale, applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto, nella misura prevista per il versamento della contribuzione obbligatoria dovuta alla gestione pensionistica dove opera il riscatto stesso. In questo caso la retribuzione cui va applicata la già menzionata aliquota contributiva è quella assoggettata a contribuzione nei 12 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda ed è rapportata al periodo oggetto di riscatto;
  • con il metodo del calcolo “agevolato”.

FOCUS SUL RISCATTO DI LAUREA AGEVOLATO

In questa forma il riscatto ha per tutti un costo fisso ( nel 2023 circa 5.775 euro – i valori 2024 devono ancora essere ufficializzati dall’Inps).
Il risparmio è di circa il 50% sul metodo di calcolo normalmente previsto per i lavoratori occupati basato sull’aliquota previdenziale IVS.
L’importo retributivo di riferimento è rapportato al periodo oggetto di riscatto ed è attribuito temporalmente e proporzionalmente ai periodi medesimi.
Il contributo è rivalutato secondo le regole del sistema contributivo, con riferimento alla data della domanda.
La norma è stabile cioè non ha scadenza, ma ha alcuni paletti per l’applicazione:

1. innanzitutto è riservata a chi ha almeno un contributo versato in una Gestione INPS

2. non sono agevolabili periodi  soggetti al metodo di calcolo pensionistico retributivo ma solo contributivo. Per i periodi di studio a cavallo dei due sistemi si potrà agevolare solo la parte successiva al 1 gennaio 1996.

3. possono essere riscattati gli anni del corso di laurea e di dottorato di ricerca  NON  coperti  da contribuzione, cioè se nello stesso periodo sono stati versati contributi obbligatori per motivi di lavoro, il periodo non è riscattabile.

Il riscatto agevolato è conveniente in termini di costo ma ha due difetti: l’obbligo di optare per il metodo contributivo di calcolo della pensione (possibile perdita intorno al 20-30% dell’assegno) nonché «l’applicazione del massimale contributivo annuo che comporta l’applicazione di un tetto massimo di retribuzione annua sul quale viene versata contribuzione dal datore di lavoro (per il 2023 pari a 113.520 euro annui, 119.650 euro quest’anno)». Anche in questo tipo di riscatto gli oneri sono deducibili fiscalmente.

IL RISCATTO PER I COSIDDETTI “INOCCUPATI”

Il riscatto di laurea può essere può essere richiesto anche dai soggetti inoccupati non iscritti ad alcuna forma di previdenza obbligatoria e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.
L’onere dei periodi da riscatto è costituito dal versamento di un contributo, per ogni anno da riscattare, pari al livello minimo imponibile annuo degli artigiani e commercianti moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria vigente nell’anno di presentazione della domanda.

Ai familiari che versano contributi per il riscatto degli anni di laurea dei cosiddetti “inoccupati”, se risultano fiscalmente a loro carico, spetta una detrazione nella misura del 19% dei contributi stessi (articolo 1, comma 77, della legge n. 247/2007). Non essendo previsto alcun limite massimo, la detrazione del 19% va calcolata sull’intero importo versato, a prescindere dall’ammontare del reddito complessivo.

PAGAMENTO DELL’ONERE

L’onere da riscatto del corso di laurea può essere versato in unica soluzione oppure in 120 rate mensili senza applicazione di interessi degli interessi di rateizzazione.

La domanda può essere presentata all’INPS anche tramite gli enti di patronato.

Documenti richiesti

COPIA DOCUMENTO IDENTITA’ E CODICE FISCALE RICHIEDENTE
-COPIA (O AUTOCERTIFICAZIONE) -CERTIFICATO DI LAUREA CON: INDICAZIONE DEL FONDO IN CUI SI INTENDE FARE IL RISCATTO
-DATA DI IMMATRICOLAZIONE (GG/MM/AA)
-FACOLTA’ E CORSO
-DURATA LEGALE DEL CORSO DI LAUREA
-DATA DI CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA (GG/MM/AA)
-SPECIFICA ANNI IN CORSO E FUORI CORSO PER OGNI ANNO (ANNO IN CORSO/FUORI CORSO)
-AUTOCERTIFICAZIONE PER SCELTA DELLA MODALITA’ DI CALCOLO (ad importo intero o agevolato)

A chi è rivolto il servizio

A chi ha conseguito un diploma di laurea o titoli equiparati.

Scadenze, requisiti e compatibilità

La domanda può essere presentata attraverso i canali dedicati in qualsiasi momento poiché non soggetta a termini di decadenza.
REQUISITI
Per poter presentare domanda di riscatto di laurea è necessario:
aver conseguito il diploma di laurea o titoli equiparati;
che i periodi per i quali si chiede il riscatto non devono essere già coperti da altra contribuzione;
essere titolari di almeno un contributo obbligatorio nella gestione o fondo in cui viene chiesto il riscatto, salvo quanto previsto per i soggetti cosiddetti inoccupati.

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